
USA, 1940 ca. Anonimo
Nel 2023 un decreto verbale dell’Emirato islamico dell’Afghanistan ha stabilito che tutti i saloni di bellezza femminili e di parrucchiera del Paese debbano chiudere l’attività. Silvia Alessi, parrucchiera e fotografa, è andata in Afghanistan a incontrare e ritrarre alcune colleghe che hanno perso il lavoro ma che continuano con coraggio a lavorare di nascosto a casa per contribuire al mantenimento della propria famiglia, nel Paese più povero dell’Asia che vieta alle donne l’accesso all’istruzione superiore.
Il divieto imposto dalle autorità talebane alle donne afghane di lavorare nei saloni di bellezza, insieme alla negazione dell’accesso all’istruzione, rappresenta un grave attacco alla libertà delle donne. Attraverso i ritratti di parrucchiere ed estetiste afghane, la fotografa e parrucchiera Silvia Alessi esplora la loro vita quotidiana, rivelando come queste donne, costrette a operare in clandestinità, continuino con coraggio a cercare di sostenere le proprie famiglie in un contesto di crescente disoccupazione e povertà. Alcune di loro sono riuscite a fuggire in Pakistan, e qui sono state ritratte da Silvia in una scuola di estetica rivolta espressamente alle profughe afghane.

USA, 1900 ca. Anonimo
Raccontando queste storie, l’autrice intende dare voce a un’esperienza trascurata, evidenziando la lotta per la libertà personale e professionale. Silvia ha invitato ogni donna che ha ritratto a scrivere un proprio messaggio su un aquilone, tipico simbolo afghano di libertà, ma su alcuni aquiloni non vi è stato scritto nulla, e ciò racconta di un alto tasso di analfabetismo tra le donne. Questo gesto sottolinea l’importanza della narrazione e della resilienza di fronte alla repressione.

USA, 1950 ca. Anonimo
