Amano il mare, amano i loro compagni, amano fidanzate e mogli, e per poche ore amano anche le donne che incontrano nei porti del mondo. Sono i marinai e uno di loro, un ragazzo americano, divisa scintillante e sorriso sincero, ha scritto sul suo ritratto Love you always. Una promessa di amore eterno che ci permette di ricostruire, attraverso un centinaio di fotografie anonime, europee e americane, dal 1860 al 1960, una delle figure maschili più leggendarie e affascinanti.
L’unica da Ulisse ai nostri giorni, passando per i grandi della letteratura e del cinema, ad aver conquistato uomini e donne. L’unica ad aver attraversato non solo ogni oceano, ma quel particolare oceano di immagini e immaginari creato dalla fotografia.
Nessuno più del marinaio ha chiesto alla fotografia ciò che solo fotografia poteva garantire, e cioè che su quei pochi centimetri di carta l’amore e l’amicizia, l’avventura e la casa, là dove fare ritorno, potessero resistere di fronte all’immensità spaventosa e senza nome del mare. Per questo il viaggio sentimentale nell’oceano dei marinai è soprattutto un viaggio nell’oceano della fotografia. Due secoli fa, nel 1826, Joseph Nicéphore Niépce realizzò la prima ripresa fotografica esponendo per otto ore un foglio di peltro ricoperto di bitume di Giudea.
Oggi, abbiamo raggiunto la cifra di mille miliardi di immagini scattate in un anno. Di fronte a questo oceano di pixel, noi capitani coraggiosi dell’era digitale saremo in grado di conservare qualcosa della nostra vita? E che cosa ne sarà delle nostre dichiarazioni di amore eterno?