
©Alessandro Gandolfi
Le "Climbing Cholitas" o "Cholitas Escaladoras Bolivianas", sono un gruppo di donne indigene Aymara che stanno rompendo gli stereotipi e cambiando le percezioni. Nel gennaio 2019 hanno raggiunto la vetta del Monte Aconcagua, alta 6.960,8 mt, la montagna più alta al di fuori dell'Asia, diventando le prime donne Aymara a riuscire nell’impresa. Durante l'ascesa, hanno scelto di indossare i loro tradizionali e vivaci abiti svolazzanti invece dell'abbigliamento da arrampicata convenzionale, utilizzando i loro scialli – al posto degli zaini -per trasportare l'equipaggiamento necessario. Alcune di loro ora puntano a scalare il Monte Everest.
Il termine “Cholita” è stato storicamente utilizzato in modo dispregiativo per riferirsi alle donne indigene Aymara della Bolivia. Tuttavia, queste donne stanno riappropriandosi di questo termine come simbolo d’onore.
Fino a tempi recenti, circa dieci anni fa, le donne indigene Aymara in Bolivia erano socialmente emarginate e sistematicamente discriminate. Conosciute come “cholitas”, queste donne, facilmente riconoscibili per le loro ampie gonne, i capelli intrecciati e i cappelli bombetta, subivano discriminazioni razziali e potevano vedersi negato l’accesso a determinati ristoranti, l’uso dei trasporti pubblici e l’ingresso in alcuni spazi pubblici, come la piazza centrale della capitale, Plaza Murillo.
Sebbene queste donne abbiano iniziato a rivendicare i loro diritti almeno dagli anni ’60, il loro movimento ha ricevuto ulteriore impulso con l’elezione nel 2005 di Evo Morales, il primo presidente amerindio della Bolivia. Da allora, la maggioranza indigena ha ottenuto maggiore riconoscimento e autonomia.
La loro forza e determinazione nell’intraprendere attività come l’alpinismo rispecchiano la loro ascesa dall’emarginazione e dall’oppressione.
