Fabrizio Spucches

NoWay!

NoWay! è un progetto nato dalla collaborazione tra il fotografo Fabrizio Spucches, Mediterranea Saving Humans e la Galleria milanese Still Fotografia. L’idea nasce dai tragici eventi del naufragio del 15 marzo 2024 al largo delle coste libiche, che ha causato oltre 50 vittime, tra le quali un neonato. I naufraghi non sono stati soccorsi nonostante le reiterate richieste di aiuto, anzi, sono stati abbandonati in mare con l’imbarcazione in avaria per una settimana. Purtroppo questo è solo uno dei tanti casi di mancata assistenza, che rendono gli Stati europei e l’Unione Europea stessa responsabili di migliaia di morti nel Mediterraneo centrale.

NoWay! vuole scuotere la coscienza dell’opinione pubblica, ormai anestetizzata alla tragica condizione delle persone migranti, che ogni giorno, da troppi anni, muoiono in mare nell’indifferenza generale. Le immagini di Spucches, in cui verità e messa in scena si intrecciano fino a creare un contesto così surreale da diventare tristemente reale, mirano a raggiungere il cuore di chi le osserva, per sollecitare una risposta emotiva concreta, in antitesi rispetto allo sciacallaggio mediatico e politico sulla questione migratoria nel Mediterraneo.

La sua fotografia ha il potere di certificare le contraddizioni della nostra esistenza. NoWay! È un progetto visivo che vuole cristallizzare una memoria che, diversamente, rischia di non avere tempo di accumulare tempo. NoWay! riesce ad aggirare l’inganno della fotografia e costringe a prendere atto di una tragedia che riguarda tutti. Nessuno escluso. È un invito alla consapevolezza. È la possibilità di esprimere, con coraggio, ciò che oggi appare silente e invisibile”.

BIOGRAFIA

Fabrizio Spucches è nato a Catania nel 1987. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Catania, all'Université Jules Verne di Amiens e all'University for the Creative Arts di Canterbury. Da giovane, è entrato a far parte della factory di Oliviero Toscani "La Sterpaia", stringendo con il fotografo un forte sodalizio professionale. Ha ricoperto il ruolo di responsabile del reparto video e digital presso United Colors of Benetton e Fabrica Research Center, un centro per la comunicazione moderna, dirigendo documentari, video musicali e spot. Nel 2021 ha tenuto la sua prima esposizione personale "Once upon a time in 2020", testimonianza dell'anno pandemico, accompagnata dalla pubblicazione del libro "Working class virus”. Nel 2022 ha tenuto la sua seconda esposizione personale e pubblicato "The last drop". La mostra, tenutasi presso l'Acquario Civico di Milano, metteva in relazione la guerra in Ucraina con la siccità in Corno d’Africa. Nel 2023 ha tenuto la sua terza esposizione personale "Home swept home", durante il Salone del Mobile a Milano. La mostra ha esposto oggetti di uso quotidiano ridisegnati a seguito del tragico sisma in Turchia e Siria, insieme ai rispettivi proprietari sopravvissuti al terremoto. Il progetto fotografico è stato pubblicato in un libro da 24h Cultura. Nel 2024 ha ideato il progetto "Souvenir" in risposta al veto della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, che aveva bloccato un'installazione di Spucches della replica in scala 1:1 della Madonnina sulla darsena, concepita per stimolare una riflessione sul cambiamento climatico. In risposta al veto, Spucches ha posizionato abusivamente una statuetta della Madonnina nelle acque milanesi e ha inaugurato un'edicola dorata in centro città per lanciare una serie di prodotti/souvenir e un libro contenente cinquanta fotografie, al fine di promuovere ulteriori riflessioni sull'emergenza climatica e riconsiderare il concetto di mercificazione.

Nel 2024 ha lanciato la campagna di sensibilizzazione NoWay! Insieme alla ONG italiana Mediterranea Saving Humans per scuotere la coscienza dell’opinione pubblica, ormai anestetizzata alla tragica condizione delle persone migranti. Contestualmente ha realizzato una performance: una barca priva di equipaggio naviga in mare, alla deriva, circondata da venti gigantografie che galleggiano in acqua. Queste immagini, riprese dall’alto con un drone, raffigurano primi piani di giovani persone migranti che emergono da coperte termiche dorate e che trasmettono, attraverso il loro sguardo, un trauma profondo e irrisolto. Le fotografie, galleggiando nel "cimitero del Mediterraneo", sono state successivamente recuperate e trasportate a Milano, per essere esposte all’interno della galleria Still. Il libro NoWay! è stato pubblicato da NFC edizioni. Attualmente vive a Milano, dove ha fondato e dirige lo Studio Cucù, dedicato allo sviluppo di progetti artistici e di comunicazione per numerosi brand.

FOTOGRAFICA presenta
“CORAGGIOSI SI DIVENTA”
V edizione – 11 ottobre – 09 novembre 2025